lunedì 20 ottobre 2008

Evoluzione del Jiu-Jitsu Brasiliano: La Teoria delle Tre Fasi

Ad una prima, elementare e profana analisi della materia, il jiu-jitsu insegna una disciplina di combattimento. Ma se ci si addentra nella pratica si scopre che questa è solo la classica punta di un iceberg, che nasconde molto più di ciò che vuol fare apparire.
Il jiu-jitsu moderno si sviluppa in tre fasi, progressive e inscindibili:
  • Fase Inferiore: lo studio della disciplina marziale, la tecnica di attacco e di difesa.
  • Fase Media: la formazione fisica.
  • Fase Superiore: la coltivazione della mente e dell’animo.
In una visione d’insieme questo si spiega affermando che la tecnica di attacco-difesa non è fine a se stessa ma permette di costruire e sviluppare un fisico robusto e forte e di coltivare la mente e l’animo, presupposti che sicuramente saranno utili a svolgere i proponimenti della vita.
In pratica, lo scopo ultimo e definitivo di questo percorso didattico non è il soddisfacimento dei propri bisogni ma lo sviluppo della società, il voler usare le proprie capacità al fine sociale.
Il jiu-jitsu, quindi, non è semplicemente “..allenamento al combattimento e non si esaurisce ottenendo la padronanza nell’addestramento o in altra coltivazione, se non si raggiunge qualcosa di più elevato; perché per servire la società nel vero senso del termine, occorre notevole ingegno e capacità, che sono al di sopra del semplice addestramento..” (J.Kano, Scritti del Fondatore: Judo Kyohon).
Fase Inferiore
Nella fase inferiore si impara l’arte dell’attacco e della difesa. Alcuni considerano questa la parte più importante, confondendo il mezzo con l’obiettivo, limitando così la pratica alla mera arte del combattimento, un modo efficace per imporsi sugli altri, e facendo perdere dignità alla disciplina.
La fase inferiore ha il grande scopo educativo di insegnare a combattere, lasciando all’allievo il compito di affrontare prima un avversario in carne ed ossa per poi passare alle avversità della vita.
Si lascia questa fase solo quando l’allenamento acquista l’obiettivo di dare benefici al corpo e alla personalità, esulando dagli scopi marziali.
Fase Media
Questa parte si occupa essenzialmente di educazione fisica o meglio di formazione dell’individuo. Nella visione del miglior impiego dell’energia la formazione fisica cresce di pari passo con quello che viene chiamato rispetto per il corpo. In altre parole, una persona che pratica jiu-jitsu si differenzia per la qualità e l’armonia delle sue azioni e per la cura che riserva al mantenimento di un equilibrato stato di salute e di una buona efficienza fisica. Il senso di questo modo nuovo di intendere l’educazione fisica è essere sani per essere utili. In questa fase, però, non ci si occupa solo di formazione fisica ma anche di coltivare mente e animo, utilizzando ogni occasione e circostanza utile durante l’allenamento.
Fase Superiore
Si arriva qui alla fase in cui il tema principale è appunto servire la società, ovvero sfruttare nel modo più efficace la capacità fisica e mentale ottenuta nelle fasi precedenti, ovvero il perfezionamento di se stessi. L’ideale etico di chi pratica jiu-jitsu è di contribuire alla crescita dell’umanità.

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