Helio Gracie, quello che è universalmente riconosciuto essere il fondatore del jiu-jitsu brasiliano, all'età di 19 anni, nel 1932, fu coinvolto forse nel più spiacevole capitolo della sua storia.
Venne arrestato, processato e condannato a due anni e mezzo di carcere per aver aggredito l'insegnante di luta livre Manoel Rufino dos Santos. In appello la condanna fu confermata dalla Corte Suprema con queste parole: "Ieri è stato solo contro di lui, domani potrà essere contro tutti noi!!". Solo poche ore dopo la sentenza il presidente brasiliano Getùlio Vargas gli concesse la grazia e fu subito scarcerato.
Queste sono le parole con cui lo stesso Helio commentò la faccenda in un'intervista a Playboy Magazine:
"66 anni fa sono stato coinvolto in un grosso guaio, il più grosso della mia vita. Un famoso campione di luta livre, Manoel Rufino dos Santos, disse che stava per mostrare al mondo che i Gracie non valevano nulla. Io gli risposi al Tijuca Tennis Club, davanti a tutti. Lui mi diede un pugno e io lo portai a terra. Uscì da lì con due fratture alla testa, una clavicola rotta e sputando sangue. Ma quello che ho fatto è stato un atto insensato. Oggi non la rifarei."
La storia è una delle tante raccolte nell'ultimo libro sulla saga/famiglia Gracie, ovvero Carlos Gracie, o criador de uma dinastia. di Reila Gracie, figlia di Carlos Gracie appunto e madre di uno dei migliori lottatori di jiu-jitsu dei tempi moderni, Roger Gracie.
Nessun commento:
Posta un commento