mercoledì 19 agosto 2009

Fifty - Fifty


L’evoluzione del jiu-jitsu sembrava essersi fermata a quell’incontro storico tra Marcelinho Garcia e Renzo Gracie in una delle ultime edizioni dell’ADCC dove il talento dell’Alliance mostrava a tutti per la prima volta in un teatro così importante la forza della sua x-guard. E invece un gruppo di ragazzotti poco più che ventenni - Bruninho Frazatto e i fratelli Mendes - di una regione nello Stato di San Paolo lontana dai circuiti delle grandi città, sono riusciti, nel bene o nel male, a incidere a fuoco il loro nome nel corso dell’evoluzione del jiu-jitsu.
Chi ha prestato attenzione alla semifinale di quest’ultimo campionato mondiale tra Cobrinha e Rafael Mendes sa di che cosa sto parlando. La primizia è stata battezzata con il nome di guardia “fifty-fifty”, una sorta di groviglio di gambe impossibile da descrivere a parole.
Per quanto mi riguarda, è da un annetto circa che la studio. La provo e la riprovo quotidianamente con chiunque mi capiti di lottare in palestra. Seguo i fratelli Mendes, Frazatto e Cobrinha in tutti i campionati. Sperimento possibili varianti. Ormai credo di avere tutti gli elementi per esprimere un giudizio, ma per farmi capire meglio ho bisogno di partire da lontano.
Gli obiettivi, in ordine d’importanza crescente, di una buona guardia, a mio avviso ovviamente, sono i seguenti: difendere il passaggio, raspare, permettere di andare alla schiena e finalizzare. A questo proposito, l’unica cosa che credo faccia bene la 50-50 è la prima, difendere, proprio perché prende la gamba dell’avversario in modo unico, ma già quando si passa al livello successivo si scopre che, invertendo la posizione, ci si ritrova nella stessa posizione in cui si trovava il nostro avversario pochi istanti prima (..proprio per questo si chiama “fifty-fifty”!!) che, sapendo usare bene il potente mezzo dato da quel nodo di gambe, potrebbe rimarcare prontamente i due punti del pareggio!!
Con questo non dico certo che sia inutile. Dico solo che è ottima per chi, in termini di campionato, vuole vincere per un vantaggio o per due punti al massimo. E’ semplice: chiudo la guardia 50-50 (..da cui uscire sembra impossibile!!), mi dondolo un po’, aspetto che il tempo passi e quando sta per finire, raspo e fermo il gioco!!
Una vittoria per l’atleta che può sicuramente fregiarsi di un titolo importante, nel caso dei protagonisti di questa storia, ma sicuramente una sconfitta per il jiu-jitsu sportivo inteso come un modo sicuro di sperimentare (..con tutti i limiti della pratica sportiva!!) un sistema di difesa personale. Di cui nessuno dovrebbe dimenticare i princìpi. Nemmeno i fratelli Mendes.

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