Dave Decat è un artista particolare. Le sue tavole parlano di reietti, criminali, armi, tatuaggi, aggressioni come mai, che io sappia, era stato fatto prima. Il periodo storico è sempre circoscritto agli inizi del ‘900 ed ogni volta che si guarda una sua opera si nota chiaramente che ci sarà un seguito. Inevitabilmente violento.
Ecco cosa scrive di lui Giorgio Riccardi, di radiosapienza.net, alla vigilia della sua prima mostra italiana dal nome “La nuit des apaches”, in cartellone, ahimé a Roma, alle Cantine B.O.X. fino al 12 dicembre. Gli apaches, per chi come me non lo sapesse, erano i “teppisti” frequentatori dei bassifondi parigini del primo ‘900.
Ecco cosa scrive di lui Giorgio Riccardi, di radiosapienza.net, alla vigilia della sua prima mostra italiana dal nome “La nuit des apaches”, in cartellone, ahimé a Roma, alle Cantine B.O.X. fino al 12 dicembre. Gli apaches, per chi come me non lo sapesse, erano i “teppisti” frequentatori dei bassifondi parigini del primo ‘900.
“Dave Decat è un illustratore belga che raccoglie l’eredità della grande cultura fumettistica del suo paese, ma che attinge anche al tratto dei pittori della Belle Epoque Francese. Rimasto nella penombra per anni come la maggior parte dei personaggi che ritrae nel sottomondo criminale di inizio secolo, viene scovato da alcune riviste del Nord Europa che hanno pubblicato i suoi lavori. Ad oggi le sue opere sono state pubblicate in oltre 200 riviste specializzate d’arte, ha realizzato due campagne pubblicitarie per il marchio di moda street Carhartt e, nel 2006, ha vinto il Music Express Design Award e il Lead Award come miglior direttore artistico. I suoi personaggi, in bilico tra realtà e fumetto, sono simboli coperti di simboli: le loro facce riflettono le storie descritte nei tatuaggi che invadono le bianche carni. Sono uomini di vita, marinai senza nazionalità, figurine di un atlante criminale redatto da Cesare Lombroso o semplicemente reduci dalla legione straniera della vita di tutti i giorni. Osservando i loro capelli arruffati e gli occhi sornioni, si possono inventare centinaia di storie, una più fantastica dell’altra…”
Per chi fosse interessato: www.myspace.com/davedecat
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